Biografia
Massimo Consoli nel 1947 all'eta' di un anno e mezzo |
Massimo Consoli è personaggio poliedrico. Ha letto molto e molto ha viaggiato per conoscere di persona i vari movimenti, giornali, gruppi e personaggi gay e non-gay di tutto il mondo. Ha pubblicato numerosi libri tra saggi storici e religiosi, raccolte di poesia e commedie, tragedie e romanzi, racconti e traduzioni. Lo hanno descritto per lungo tempo come il "fondatore del movimento gay italiano": in realtà, l'unica definizione che gli piace è di "segretario di Dio". (L.F.) - Luciano Massimo Consoli
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Massimo Consoli e la lunga marcia dei diritti
(Roma, 12 dicembre 1945 – Roma, 4 novembre 2007)
E' stato uno scrittore, giornalista, traduttore saggista e attivista LGBT italiano, tra i padri fondatori del movimento di liberazione omosessuale in Italia. Consoli è salutato dai suoi ammiratori come uno dei fondatori del movimento gay italiano. Autore di una quarantina di volumi, tra testi autografi e traduzioni, è uno dei principali studiosi di storia dell'omosessualità. Nel corso della sua pluridecennale attività ha raccolto un archivio internazionale sull'omosessualità, oggi custodito presso l'Archivio centrale dello Stato a Roma e presso la sede del Gay Center a Roma. Vi sono contenuti gli originali di articoli, studi, corrispondenze circa le origini del movimento gay raccolti a partire dal 1959 in poi, oltre a migliaia di libri sull'omosessualità. Consoli ha riscoperto o valorizzato, attraverso traduzioni e studi, personaggi poi definiti "padri fondatori" (usando lo stesso nome della collana storica che dirige) del movimento di liberazione omosessuale, quali: Karl Heinrich Ulrichs, Karl-Maria Kertbeny, John Henry Mackay, Edward Westermarck e altri. È stato conoscente e amico di artisti e letterati come Dario Bellezza, Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna, Mario Mieli e altri, e l'antropologo francese Alain Daniélou, che lo definì "papa degli omosessuali".
Chi era Massimo Consoli, oltre ad essere un nostro amico personale?
Massimo Consoli, nato a Roma il 12 dicembre 1945 (il giorno in cui ventiquattro anni più tardi, nel 1969, scoppiarono a Milano e nella capitale le bombe di cui furono accusati gli anarchici) già in età molto giovane si impegna con successo personale nella politica dei partiti, ma concentra il suo interesse massimo nella direzione di diverse associazioni culturali giovanili, in particolare omosessuali.
Diventa un collaboratore regolare di L'Internazionale scoprendo la sua profonda matrice anarchica, ma infelice per il provincialismo culturale italiano diventa il "commesso viaggiatore della rivoluzione", viaggiando attraverso l'Europa e ovunque creando gruppi di anarchici.
Nel 1971, per le edizioni della Fiaccola di Ragusa vede la luce il suo primo libro "Note per una rivoluzione morale", mentre per un anno vive nei Paesi Bassi come animatore del gruppo di solidarietà degli italiani all'estero, studiando attentamente l'organizzazione omosessuale nei Paesi Bassi.
Proprio a Amsterdam pubblicò il "Manifesto per una rivoluzione morale: l'omosessualità rivoluzionaria" (con articoli dei più autorevoli rappresentanti dell'omofilia come la scrittrice Francoise d'Eaubonne, il gesuita Jan van Kilsdonk, il poeta Dario Bellezza e Maurizio Bellotti, il gruppo belga degli obiettori di coscienza XYZ, il giornalista Pierre Hahn, ecc.), mentre in Svezia, prima Viking e poi Revolt, hanno pubblicato il suo romanzo 16-22.
Nonostante il lavoro diurno come operaio alla Fiat a Amsterdam, la sera pulisce i bagni di un ufficio, poi fa anche lo scaricatore al porto, scaricando migliaia di riviste per conto di una società che importa giornali da tutto il mondo, collaborando con articoli ideologici, con le recensioni e le notizie in tutta la stampa anarchica italiana (l'Internationale. Umanità Nova, Will, A) e dell'America col Gathering of Refractories (Call of REFRACTAIRES). Scrive per UNI, organo dell'Organizzazione Internazionale degli Omosessuali in Danimarca; in Svezia per la summenzionata Viking e per Revolt, in Francia pubblica su Arcadie poi S, poi ancora su Elle et Lui e così via, fino a quando esce in italiano il numero 0 di OUT! - FUORI !(Fronte Unito Omosessuale Rivoluzionario Italiano), su cui, in risposta a coloro che sostengono che l'omosessualità sia un fenomeno della degenerazione piccolo borghese e fondamentalmente antiproletariato, pubblica l'articolo controverso: Omosessualità e Rivoluzione.
Nel 1972 i gruppi che già dal 1970 in Italia stanno dando forma al movimento della lotta politica per la libertà sessuale, omosessuali e femministe, dimostreranno pubblicamente per la prima volta in Italia a Sanremo in una manifestazione politica contro la medicalizzazione e la psichiatrizzazione dell'omosessualità da parte di psicologi e psichiatri, con il pretesto di curarla, presenti tra gli altri Massimo Consoli, Mario Mieli, Angelo Pezzana e la stessa Francoise d'Eaubonne.
Dopo la pubblicazione di F.U.O.R.I.!, la rivista di organizzazione politica omonima, Consoli pubblica NOI, in qualità di portavoce del CIDAMS (Centro Italiano per la Documentazione delle Attività per i diritti delle minoranze), organizzazione nazionale dei gay italiani.
La stampa internazionale definisce Consoli "ideologo del movimento omosessuale" del nostro paese e anche la stampa italiana, dalla BBC a Panorama, da L'Espresso a Momento Sera, a Il Messaggero, da Aut a Paese Sera, si rende conto che esistono omosessuali.
Nel 1975 Massimo Consoli è Presidente dell'Istituto Italiano di Storia Sociale e segretario nazionale del CIDAMS e fonda il Premio Internazionale Triangolo Rosa - Pier Paolo Pasolini, che ogni 2 novembre (l'anniversario della morte del poeta) vuole premiare l'autore del lavoro letterario più forte per l'evoluzione morale, sociale e civile degli omosessuali. Nel frattempo promuove il Tribunale internazionale per i crimini contro l'omosessualità (TIPCCO), che ha lo scopo di giudicare gli Stati con leggi repressive che perseguitano l'omosessualità e la sessualità in generale e nel 1976 celebra il ControProcesso per l'assassinio Pasolini.